Analizzando nel dettaglio e a mente fredda quelli che sono i risultati nella nostra regione, possiamo sentirci moderatamente soddisfatti. Ovunque sopra la media nazionale (0,95%) e alcuni dati importanti ci rendono ottimisti per quello che è l’immediato futuro di CasaPound Italia in Abruzzo. Il lavoro sul territorio paga e se Cpi è riuscita a prendere consensi in tutta la nostra regione è soltanto grazie allo sforzo militante e al radicamento che ci ha permesso di aprire 9 sedi nelle nostre 4 province. Una densità sedi/popolazione che ci vede, forse, come la prima regione in Italia. Era lecito, quindi, non tradire le aspettative legate a quella che poi è stata la media nazionale. Niente banner sui giornali web, niente salotti televisivi, niente 6X3, solo militanza. Innanzitutto nel collegio uninominale aquilano, subito dopo i 3 poli e LeU, si attesta il nostro Movimento con ben 1835 voti, staccando di una manciata di preferenze Potere al Popolo (che, ricordiamolo, è un cartello composto da Rifondazione, ex PdCI e altri movimenti minori). A L’Aquila città, invece, piccola ma significativa crescita rispetto alle comunali: passiamo dall’1,23% (480 voti) all’1,54% (629 voti) in soli 9 mesi. Significativa perché in assenza di ballottaggio e voto disgiunto è stato molto forte il richiamo al cosiddetto “voto utile” e infatti nel Capoluogo Lega e Fratelli d’Italia insieme arrivano al 23,5%, cannibalizzando di fatto il voto identitario ed eleggendo dopo decenni un deputato aquilano, Luigi D’Eramo, cui porgo i miei auguri. Molto bene nei piccoli centri della provincia che hanno visto alcuni amministratori aderire a Cpi, come San Pio delle Camere (9,7%), Collepietro (7,9%) e Tione degli Abruzzi (6,1%). Bene, come sempre, nelle zone dell’Alto Aterno, dove nei comuni che compongono il centro montano le nostre percentuali oscillano tra il 2 e il 3%. Sempre nel nostro collegio da segnalare l’ottimo 1% ad Avezzano e le buone affermazioni di Carsoli (1,5%), Tagliacozzo (1,5%), Scoppito (1,9%), Pescina (1,8%) e Lecce dei Marsi (3,3%). Per quanto riguarda gli altri collegi, buonissima tenuta a Pescara (1%), sorpresa a Teramo (1%) con oltre 300 voti in una città dove per troppo tempo non abbiamo avuto militanza e la scontata affermazione di Chieti (2%) come capoluogo di provincia col miglior risultato. In linea con la media nazionale anche Vasto (0,94%) e Lanciano (1,1%). Buone affermazioni infine a Sulmona (1,3%), in diversi territori peligni e alcuni centri della provincia teramana.
Inutile negarlo, mi ripeto, tutti noi ci aspettavamo un risultato migliore, a tutti i livelli. Ma gli oltre 300000 italiani, gli 8.000 abruzzesi, non sono numeri da buttare, soprattutto se pensiamo che alle precedenti consultazioni erano 47900 e 2580. Da subito al lavoro, perché le innumerevoli nuove sfide a sostegno dei nostri territori e del nostro popolo hanno bisogno di tutta la nostra quotidiana dedizione.
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