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Di Stefano (CasaPound): Mattarella ha tradito. La sovranità del popolo italiano non esiste più.

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Roma, 27 mag – Non era mai successa una cosa simile nella storia della Repubblica italiana. Mai un Presidente delle Repubblica si era messo contro i partiti e i leader democraticamente eletti dal popolo per difendere i mercati. “Sono salito al Quirinale a vedere se c’è ancora il Tricolore che sventola” ha dichiarato il segretario di CasaPound Simone Di Stefano, nel corso della diretta facebook dal Quirinale.

“Quello che è successo stasera è qualcosa di inammissibile, completamente fuori contesto. Un Presidente della Repubblica che si affaccia di fronte al popolo italiano e dice noi prendiamo gli ordini dai mercati, da Brixelles, dagli investitori”. È sconcertato Di Stefano di fronte alle parole di Mattarella che si erge a difensore dei mercati.

“Questa nazione ha bisogno di un cambiamento vero, reale” continua Di Stefano, che aggiunge: “c’è bisogno di alcune cose importantissime che sono state messe nel programma che erano state messe nel governo che doveva nascere”. Tra cui l’abbattimento del carico fiscale e la possibilità di far ripartire l’economia con un intervento pubblico forte, e poi l’abolizione della Legge Fornero. “Per realizzare quel programma – spiega Di Stefano – bisogna sfasciare i parametri dell’Europa che ci hanno tenuti fin qui soffocati e legati in una gabbia da cui non si riesce a vedere la fine. La volontà di decidere spetta ai mercati, all’Unione Europea, ai tedeschi, ai francesi, spetta a tutti tranne che a noi che aspettavamo un grande cambiamento per poter dire ai nostri figli che c’è una speranza e che la nostra nazione può tornare a essere grande”.

“Quello che è successo questa sera è inammissibile” ha tuonato ancora di Stefano che appoggia l’ipotesi di impeachment per Mattarella. “In questo momento dobbiamo mantenere la calma, anche se comprendo che la prima reazione è quella di chiamare la piazza per dire che gli italiani non vogliono essere schiavi della finanza. Ma questo oggi è rischioso, e presta il fianco ai nemici della nazione che stasera si sono palesati in maniera incredibile”.

E a proposito di Cottarelli, convocato per domattina al Quirinale Di Stefano afferma: “è ancora più grave perché non è che il nome di Cottarelli può uscire in mezz’ora. Vuol dire che il capo dello Stato si era preparato questo nome da tempo. Ma Cottarelli rappresenta l’esatto contrario della volontà popolare uscita dalle urne del 4 marzo”. E Di Stefano pensa che se Cottarelli verrà incaricato di formare un governo tecnico che starà in carica fino alle nuove elezioni “ci troveremmo di fronte a una crisi ancora più grave” e ricorda che poco prima del discorso di Mattarella in tv Clemente Mastella ha dichiarato che il presidente della Repubblica potrebbe sciogliere le Camere già domani per sfuggire alla messa in stato d’accusa. “Questa è una cosa ancor più grave che spero non si verifichi, perché allora sì che bisogna convocare la piazza”.

“Spero veramente che si arrivi alla messa in stato d’accusa di Mattarella” spiega Di Stefano “perché è giusto. Il Presidente della Repubblica non può dire che tutela gli interessi dei mercati, che non sono stati eletti da nessuno. Bisogna tutelare il popolo italiano, il futuro dei nostri figli. Appoggiamo la richiesta di messa in stato d’accusa. Il nostro 1% significa che si sono 320mila italiani che si aspettano un futuro per i propri bambini, le proprie imprese, la propria famiglia, ed è in attesa di un cambiamento, di un cenno, di qualcosa”.

Di Stefano dice che anche se il momento è gravissio CasaPound è presente ed è vicina al popolo italiano, che ha capito che questa sera qualcosa si è rotto e non si può più riparare”.

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